“Tortura delle parti offese”.
Quando ho sentito per la prima volta questo concetto, al Convegno “Abusi, falsi abusi e scienze forensi”, mi è venuta la pelle d’oca.
http://www.falsiabusi.it/archivio/eventi/pfafflin.htm
Il caso dei fratellini di Basiglio è emblematico: un ragazzino di 13 anni accusato di abusare della sorellina più piccola e strappato alla famiglia, senza alcun preavviso, il giorno del suo compleanno. Persone dei servizi sociali, che tempo dopo lo accompagnano sotto casa sua, e dall’auto gli indicano la finestra illuminata, e gli promettono che, se lui conferma le accuse, potrà tornare finalmente a casa dai suoi genitori.
http://www.tempi.it/interni/004493-una-guantanamo-bambini
http://www.tempi.it/004492-un-odissea-ancora-aperta
http://www.tempi.it/interni/001261-unordinaria-follia
http://www.tempi.it/interni/001039-la-legge-del-pi-isterico
http://www.tempi.it/interni/00966-una-pura-spaventosa-formalit
http://www.tempi.it/interni/002071-accuse-da-favola
Questo è solo un piccolo esempio di cosa significhi “tortura delle parti offese” in questi contesti.
E per queste torture, e per la “follia” e l’esaltazione che circonda questi casi, decine e decine di persone sono morte in questi anni. Di crepacuore, ma anche suicide per l’infamia di un marchio ricevuto ingiustamente.
Insieme alla bellezza indiscutibile della vita, si mescolano anche zone di orrore. Così come del resto avviene forse anche all’interno di ogni animo umano, nell’eterna lotta tra il bene e il male, tra unione e separazione.
Nessun settore viene forse risparmiato, nemmeno quelli il cui mandato appare particolarmente importante e rappresentativo.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2022070/2
http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_22/rizzo_0bd8b934-16bf-11de-a7e8-00144f486ba6.shtml
“Le cavallette”, come altrove le ho chiamate, sanno come cibarsi di queste e di altre contraddizioni.
http://www.centrostudi-ancoragenitori.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=790
http://www.claudio-rise.it/ilpadre/il_padre.htm
Ciò che cerco di dire, anche se mi imbarazza perché mi pare che nessuno abbia il coraggio di farlo con chiarezza, è una verità scomoda.
Negli ultimi 10-15 anni, nelle tematiche relative ai falsi abusi su minori, ha dovuto scorrere tanto sangue innocente, e tanti bambini sono stati “torturati”, convinti da “esperti” incompetenti di aver subito abusi, e coinvolti in folli circhi mediatici e insensati processi. Solo il coraggio dei genitori e degli insegnanti che sono riusciti a sopravvivere a tali ingiustizie, grazie alla passione di esperti prudenti e misurati, ha portato a sedimentare una esperienza che si sta sempre più consolidando. Esperienza che si rivela di vitale importanza per tutti coloro che sono coinvolti immotivatamente e ingiustamente in vicende analoghe.
Non ho motivo di credere che avverrà diversamente per il caso di arkeon e per gli altri casi di false identificazioni di “sette”.
Prima che venga consolidata una esperienza che possa tutelare chi viene accusato ingiustamente e a sproposito di appartenere a una “setta”, passerà del tempo. E molti dovranno patire ingiustamente.
Il mio non è certo un augurio, è semplicemente un’osservazione oggettiva, che trova riscontro in tanti episodi.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/05/arkeon-e-la-verita-16-5-2009.html
Ad aggravare questo è a mio avviso una mentalità “malata”. Direi meglio, “perversa”.
Il CeSAP, come anche i suoi corrispondenti e corrispettivi nel campo delle tematiche relative ai minori, alla resa dei fatti, non mi pare che mirino in realtà a una composizione famigliare, ma personalmente mi pare che in sostanza spingano spesso verso una spaccatura del concetto e della realtà di ciò che è famiglia.
Qualche esempio ho già cercato di farlo, ma certo ci sarebbe ben altro da dire.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/arkeon-e-i-cervelli-lavati-19-3-2009.html
In comune questi due movimenti, gli anti-sette e talune associazioni, hanno dalla loro la capacità di influenzare l’immaginario e soprattutto, il pre-giudizio collettivo.
Parole come PEDOFILO, ADEPTO, SETTA non possono lasciare indifferenti nessuno.
E non credo sia un caso che, a quanto ho avuto modo di approfondire, nella quasi totalità dei casi poi rivelatisi dei “falsi abusi”, quelli che scientificamente si chiamano “falsi positivi”, il tentativo era spesso di dimostrare la presenza di “sette” più o meno sataniche che si sarebbero dedicate agli abusi sui bimbi.
http://www.falsiabusi.it/Modena/home_modena.htm
http://www.falsiabusi.it/brescia/home_bs.htm
http://www.falsiabusi.it/rignano/home_rf.htm
Le parole PEDOFILO, ADEPTO, SETTA, motivate o meno che siano, lasciano indistintamente una scia di sangue.
Questo, a mio modesto avviso, è il motivo per cui sono state usate anche contro arkeon.
E questo è, per quel che mi riguarda, il motivo della querela per diffamazione contro coloro che coscientemente e scientificamente hanno alimentato con scritti e con parole questa forma di delegittimazione e di “linciaggio”.
E che queste forme di “estremismo”, tendano in realtà al disgregamento della Famiglia e dei valori della intera Comunità sociale, generando sospetto e intolleranza, non sono solo io a dirlo.
http://www.tempi.it/esteri/002077-i-soliti-sospetti
Pietro Bono
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