http://www.privacy.it/codeonpsicolforense.html
Nel 2002, la Carta venne rivista e integrata.
“Il presente aggiornamento della Carta di Noto del 1996, che costituisce ormai un riferimento costante per giurisprudenza, letteratura e dottrina, è stato reso necessario dalle innovazioni legislative intervenute nel frattempo e dall’evoluzione della ricerca scientifica in materia.
Le linee guida che seguono devono considerarsi quali suggerimenti diretti a garantire l’attendibilità dei risultati degli accertamenti tecnici e la genuinità delle dichiarazioni, assicurando nel contempo al minore la protezione psicologica, nel rispetto dei principi costituzionali del giusto processo e degli strumenti del diritto internazionale…”
http://www.falsiabusi.it/area_giur/giurispr/02.htm
http://www.falsiabusi.it/area_giur/giurispr/11.htm
Una delle cose che risalta nel caso arkeon, è l’assoluta mancanza di un qualche protocollo, inteso a definire le procedure per intervenire in questi casi delicati e controversi.
Chiunque, privato cittadino o gruppo organizzato può, per il momento, alzarsi un bel mattino e dare dell’ADEPTO o della SETTA a chiunque altro.
Insomma chiunque, indipendentemente dal motivo che lo muove, può cercare di rovinare la vita a tante persone e famiglie, senza che vi sia una procedura a tutela di quella che può rivelarsi una vera e propria persecuzione.
Molto banalmente, se una persona da’ del “pazzo” a qualcun altro pubblicamente, può rischiare una denuncia per diffamazione.
Al contrario se qualcuno da’ della “setta” o “dell’adepto” a qualcuno, anche se l’accusa risulta essere infondata, può farlo liberamente.
Un altro aspetto ancora più inquietante e drammatico è il ruolo dei consulenti.
Tutti sanno che la vicenda arkeon ruota intorno allo “studio” compiuto sul gruppo dalla Dott.ssa Tinelli del CeSAP.
http://www.asaap.org/documenti/cesap.pdf
http://pietrobono.blogspot.com/2009/06/arkeon-facciamo-il-punto-1-8-6-2009.html
- Pare di capire, ad esempio, che in tale studio non sia stato esplicitato il modello teorico utilizzato, così da permettere la valutazione critica dei risultati.
L’unico modello che traspare, è quello autoreferenziale. Dove chi prova a portare una qualunque critica è, per forza di cose nella migliore delle ipotesi un “plagiato”. E’ il modello che altrove appellavo “ILLUMINATODADIO” (credo sia interessante notare che è il modello, che non prevede contraddittorio, preferito dalle “sette”, quelle vere).
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/articoli-sulla-vicenda-arkeon-16-3-2009.html
- Ne, a quanto sembra, pare siano state utilizzate metodologie e criteri riconosciuti affidabili dalla comunità scientifico di riferimento.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/03/arkeon-e-il-concetto-di-lavaggio-dl.html
Proprio questi ultimi due punti sono i pilastri, non a caso, della CARTA DI NOTO.
Insomma ci si è dati, per dirla in parole povere, ad una banale e cruenta diffamazione prima e persecuzione poi, dove, a distanza di secoli, sembrano rispuntati le modalità e i metodi da vera Inquisizione.
http://pietrobono.blogspot.com/2009/06/arkeon-il-procedimento-civile-per.html
In uno stato di diritto ci si aspetterebbe ben altro.
Per questo motivo ritengo improrogabile la stesura di un documento che ponga un argine a questa follia che ha stravolto la vita a centinaia di famiglie.
Dove il pregiudizio e l’ignoranza infestano le coscienze.
Dove la prepotenza e non il diritto, la fanno da padrone.
Quanto tempo dovremo ancora attendere per vedere un barlume di buon senso e di civiltà in questa vicenda?
Pietro Bono